Con la pubblicazione sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si avvicina l’operatività del fondo da 320 milioni di euro, di cui il 40% a favore di micro e piccole imprese per l’installazione di impianti fotovoltaici e mini eolici per l’autoconsumo di energia.
Si tratta di una misura proposta due anni fa dalla CNA e recepita dal Governo nell’ambito dell’integrazione del Piano Repower EU.
Il decreto dovrà essere pubblicato in Gazzetta e l’avvio operativo è subordinato a un decreto direttoriale per definire termini e modalità delle domande. Si tratta di risorse utili per supportare la transizione energetica delle piccole e medie imprese, nonché una maggiore autonomia e risparmi in bolletta che possono generare risorse da reinvestire nell’attività.
Fondo per l’autoproduzione di energia: cosa c’è da sapere
Il decreto destina 320 milioni a fondo perduto alle imprese per realizzare impianti per l’autoproduzione da installare sui tetti degli edifici produttivi o su coperture di strutture di pertinenza.
Le risorse consentiranno alle imprese di contribuire al processo di potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili e di ridurre il costo delle bollette energetiche.
La soglia minima dell’investimento è di 30mila euro, con un massimo finanziabile di 1 milione di euro; l’accesso alle agevolazioni prevede una procedura valutativa a graduatoria gestita da Invitalia.
Il fondo coprirà le spese per impianti solari fotovoltaici o mini eolici, apparecchiature e tecnologie digitali strettamente funzionali all’operatività di tali impianti. Prevista anche una copertura per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento e per la diagnosi energetica ex-ante, necessaria alla pianificazione degli interventi previsti dal decreto.
La realizzazione di impianti per l’autoproduzione di energia risponde al bisogno delle imprese di ridurre i costi in bolletta. Secondo l’analisi di CNA, in Italia, tra il 2019 e il 2023 il prezzo dell’energia elettrica pagato in media dalle imprese è aumentato di 50,3 punti percentuali. In maniera analoga a quanto accaduto negli altri paesi europei, l’entità degli aumenti appare correlata direttamente all’ampiezza delle fasce di consumo: per le imprese con consumi annui inferiori ai 20 MWh la bolletta è aumentata di quasi nove punti percentuali, mentre per quelle con consumi compresi nella fascia 70.000-150.000 MWh il prezzo pagato è addirittura raddoppiato.
CNA Brescia al fianco delle PMI per l’accesso al bando per ridurre i costi dell’energia
A livello nazionale, CNA ha sollecitato il Governo perché emani il decreto direttoriale per rendere pienamente operativa la misura.
A livello locale, come sempre, CNA Brescia è al fianco di imprese e artigiani per l’accesso ai fondi che consentiranno di ridurre l’impatto economico richiesto per la realizzazione di impianti fotovoltaici o mini eolici.
I professionisti dell’associazione bresciana sono al fianco degli associati in ogni fase: dalla segnalazione dell’apertura dei bandi per accedere ai finanziamenti, alla redazione dell’eventuale progetto, passando per l’invio della pratica, la gestione della rendicontazione e, qualora servisse, la presentazione di eventuali integrazioni o anche ricorsi.
Affidarsi a CNA Brescia non significa solo semplificare i processi burocratici e risparmiare tempo prezioso per le imprese, ma anche aumentare significativamente le probabilità di successo. Grazie alla competenza e all’esperienza maturate nel settore, CNA Brescia offre una garanzia di professionalità che consente agli imprenditori di concentrarsi sul proprio core business, lasciando le procedure tecniche e amministrative nelle mani di esperti.