COP29: cosa cambia? Gli aggiornamenti da CNA Brescia per gli associati

Le imprese oggi vivono in un contesto sempre più globale, dove le decisioni prese a livello internazionale non sono astratte, ma si traducono in normative, opportunità e sfide concrete. Questo è particolarmente vero per i cambiamenti climatici, un tema che non riguarda solo l’ambiente, ma anche il tessuto produttivo. CNA Brescia, parte di una rete internazionale con un presidio strategico a Bruxelles, si impegna ogni giorno per rappresentare e sostenere le aziende associate, aiutandole a capire e affrontare i cambiamenti. 

In questo contesto si inserisce la COP29, la Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici, che ha chiuso i battenti il 24 novembre a Baku, in Azerbaijan, con decisioni che definiranno il futuro di molti settori produttivi. 

Perché è fondamentale conoscere e seguire i consessi internazionali 

Eventi come la COP29 non sono solo meeting tra governi: sono il motore delle trasformazioni che ricadono direttamente su imprese e professionisti. Dai regolamenti europei alle norme locali, ciò che viene deciso a livello globale plasma il quadro normativo e operativo delle imprese, soprattutto in settori come energia, edilizia, mobilità e manifattura. 

CNA Brescia si impegna affinché le imprese non restino spettatrici di queste dinamiche, ma diventino protagoniste del cambiamento. Grazie alla nostra presenza a Bruxelles e al lavoro di rappresentanza svolto a livello nazionale e internazionale, portiamo le esigenze delle imprese artigiane e dei professionisti ai tavoli dove si prendono le decisioni, proteggendo i loro interessi e anticipando le loro esigenze. 

Capire cosa accade nei consessi internazionali è cruciale per due motivi: 

  1. Essere preparati alle nuove normative e agli obblighi che ne derivano, evitando sorprese che potrebbero penalizzare il business. 
  1. Individuare opportunità, come nuovi mercati, incentivi o fondi, per innovare e crescere. 

COP29: cosa è stato deciso e come impatterà sulle imprese 

La COP29 è stata definita “la COP della finanza climatica”, perché i negoziati si sono concentrati sul reperimento delle risorse necessarie per affrontare la crisi climatica. Dopo intense discussioni, si è raggiunto un accordo che prevede: 

  • 1.300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035, destinati a sostenere i Paesi in via di sviluppo (PVS) nell’adattamento e mitigazione climatica. 
  • 300 miliardi di dollari per un fondo emergenziale dedicato a eventi ambientali catastrofici. 

Questi numeri riflettono la portata della sfida globale, ma non sono esenti da critiche. I Paesi in via di sviluppo li considerano insufficienti rispetto alle loro reali necessità, e rimane aperta la controversia sulla classificazione della Cina come Paese in via di sviluppo, che le permette di non contribuire finanziariamente pur essendo il maggior emettitore mondiale. 

Cosa significa questo per le imprese italiane?
Per molte aziende, queste risorse rappresentano una doppia opportunità: 

  1. Accedere a fondi per progetti di sostenibilità, innovazione e transizione energetica. 
  1. Posizionarsi come partner strategici in un contesto globale che premia le soluzioni green. 

Un altro elemento cruciale della COP29 è stata la definizione di una struttura globale per il mercato del carbonio, regolata dagli articoli 6.2 e 6.4 dell’Accordo di Parigi. Questo sistema introduce strumenti economici per incentivare la riduzione delle emissioni, creando nuove opportunità per le imprese che innovano in chiave sostenibile. 

Infine, la COP29 ha riaffermato l’urgenza di aggiornare gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni (NDCs), chiedendo ai Paesi di: 

  • Definire target più ambiziosi entro il 2025. 
  • Eliminare gradualmente i combustibili fossili. 
  • Triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030. 

Queste decisioni spingeranno anche l’Italia a intensificare i propri sforzi verso una transizione energetica che coinvolgerà direttamente il tessuto produttivo locale. 

Il ruolo dell’Unione Europea e l’importanza di Bruxelles 

L’Unione Europea si è presentata alla COP29 come leader della lotta al cambiamento climatico, proponendo un piano ambizioso per mantenere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C. Tra le iniziative chiave: 

  • La partecipazione alla Beyond Oil and Gas Alliance, che mira a eliminare gradualmente petrolio e gas. 
  • Il rafforzamento della diplomazia verde per creare condizioni di parità a livello globale, contrastare il fenomeno del carbon leakage e garantire transizioni giuste nei Paesi più vulnerabili. 
  • La pubblicazione della prima Relazione Biennale sulla Trasparenza, per monitorare l’attuazione degli impegni presi con l’Accordo di Parigi. 

CNA Brescia: al servizio delle imprese in un mondo che cambia 

Di fronte a questo panorama complesso, le imprese non possono affrontare da sole il compito di comprendere le implicazioni delle decisioni globali. Spesso mancano tempo e competenze per seguire l’evoluzione normativa e individuare opportunità. Ecco perché CNA Brescia è al fianco delle aziende, degli artigiani, dei professionisti, a cui offre informazione, traducendo le decisioni globali in indicazioni pratiche, chiare e rilevanti per il territorio, oltre che supporto strategico per cogliere le opportunità legate alla transizione ecologica, come l’accesso a fondi e incentivi.  

Essere protagonisti del cambiamento non è più un’opzione, ma una necessità: l’impegno di CNA Brescia è quello di essere al fianco degli associati, per accompagnarli in questo percorso.