“L’artigianato bresciano 2023”, presentata la nuova indagine a cura del Centro studi CNA

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L’ARTIGIANATO BRESCIANO NEL 2023

È stata presentata ieri l’indagine “L’ARTIGIANATO BRESCIANO NEL 2023”, curata dal ricercatore Elio Montanari ed elaborata dal Centro studi CNA. Lo studio restituisce una fotografia puntuale delle imprese artigiane nella provincia di Brescia, relativamente ad aspetti demografici, settori di attività economica, dati di flusso, distribuzione territoriale, forma giuridica, addetti.

“Riteniamo questo lavoro, che proponiamo attraverso il nostro Centro studi ormai per il secondo anno consecutivo, estremamente utile per tutti gli addetti ai lavori, ma anche per il pubblico e la comunità intera – commenta Eleonora Rigotti, Presidente CNA Brescia –. Il pregio della presente analisi consiste infatti nel fornire una fotografia, il più possibile precisa e approfondita, al netto di alcune inevitabili approssimazioni dovute ad una certa “fluidità” delle fonti, del mondo dell’artigianato bresciano. Una galassia che può sembrare piccola, un microcosmo potremmo dire, per via dei fatturati dai numeri meno importanti rispetto alle aziende di grandi dimensioni, ma che in realtà rappresenta l’autentica ossatura – lo si evince leggendo con attenzione la ricerca specie per quanto riguarda percentuali ed incidenza – del sistema economico bresciano e, su larga scala, di quello nazionale. Vorrei altresì sottolineare che questo primo appuntamento con la generale ricerca relativa al comparto dell’artigianato bresciano è assai utile anche per poter elaborare successivamente una serie di più specifici focus tematici trimestrali legati ai trend di settore e vari aspetti di approfondimento”.

L’indagine. Nella prima parte, viene rappresentato il dato inerente alla consistenza dell’artigianato bresciano in rapporto al totale delle imprese registrate e attive, il quale evidenzia che l’artigianato della provincia pesa più della media regionale e nazionale: 32.193 unità, pari al 27,5% del totale, quota che sale al 30,6% considerando le sole imprese attive, contro il 28,5% della Lombardia e il 24,7% nazionale. Quanto alla dinamica demografica, nel quinquennio 2019-2023 (nati-mortalità delle realtà considerate), risulta che il numero delle medesime imprese si riduce di 1.424 unità, tenendo conto però che il numero delle iscrizioni supera quello delle cessazioni con un saldo positivo di 441 unità.

Il secondo capitolo analizza le imprese artigiane nei settori di attività economica. Non solo manifattura e costruzioni, ma oltre un terzo delle imprese sono attive nei servizi alle imprese e alle persone. Quasi i due terzi (63,2%) delle 32.193 imprese artigiane della provincia bresciana sono infatti concentrati nelle Costruzioni (38,2%) e nelle Attività manifatturiere (25%); una parte rilevante (13,7%) svolge attività di servizio alle persone, a fronte delle 1.446 (4,5%) che offrono servizi di supporto alle imprese. Rilevante anche il ruolo delle “tradizionali” attività artigiane delle riparazioni (5,9%), dei trasporti (4,9%) ed anche della ristorazione (3%). Significativo poi il numero delle imprese che operano nell’ambito delle attività professionali, scientifiche e tecniche (1,7%) e nei “servizi di informazione e comunicazione”. Agricoltura (249 imprese, 0,8%) e le altre attività industriali, ovvero le imprese operanti nelle attività estrattive e nella gestione dei rifiuti, complessivamente contano 326 imprese, l’1% dell’artigianato bresciano.

Nella terza sezione, il focus è sull’incidenza delle imprese artigiane registrate rispetto al totale delle imprese nel 2023, che è molto differenziata nelle diverse attività economiche, con punte elevatissime in alcuni ambiti, come nei servizi alle persone che vede (81% dei casi), nelle costruzioni, (75%, ossia 3 imprese su 4 delle costruzioni sono artigiane), nelle attività manifatturiere (61,9%) e nelle attività di trasporto e magazzinaggio (61,8%). Superiore alla incidenza media dell’artigianato risulta anche la presenza di ditte artigiane nelle attività di supporto alle imprese (36,9%).

L’indagine passa quindi in rassegna, nella quarta parte, la forma giuridica delle imprese artigiane bresciane: la più caratterizzante e diffusa è l’impresa individuale (23.013 ditte individuali, 71,5% delle imprese registrate); seguono le 5.564 società di persone (17,3%), mentre le 3.587 società di capitale rappresentano il 11,1% del comparto che, inoltre, vede una quota residuale di 29 imprese artigiane classificate con “altre forme” societarie.

Si prosegue, nella quinta analisi, con una mappatura delle imprese artigiane sotto il profilo della loro distribuzione territoriale. Le 32.193 imprese artigiane registrate nel 2023 sono diffuse in tutto il territorio provinciale. Sono un centinaio (99) i Comuni bresciani in cui si contano almeno 100 imprese artigiane, quasi la metà dei 205 complessivi. Com’è prevedibile, il Comune Capoluogo, con 3.859 imprese artigiane (che, tuttavia, corrispondono solo al 15,8% del totale delle sedi di impresa registrate nel territorio comunale), stacca nettamente tutti i centri della provincia, precedendo quindi: Montichiari (709), Lumezzane (624), Desenzano del Garda (617) e Palazzolo sull’Oglio (536).

Chiude, infine, la ricerca la sezione relativa agli addetti. Con la doverosa premessa che la definizione del numero degli addetti delle imprese artigiane non è, purtroppo, priva di qualche incertezza, i dati disponibili (fonte Inps, diffusi dalla Camera di Commercio di Brescia) rivelano che gli addetti nelle imprese artigiane, nel terzo trimestre del 2023, sono 84.913 e costituiscono il 18,6% del totale addetti nelle imprese private. Si tratta di valori indubbiamente significativi che, tuttavia, conoscono una declinazione assai differenziata nel panorama provinciale: in valori assoluti infatti gli addetti, dipendenti e indipendenti, nelle imprese artigiane superano le 1000 unità in una ventina di Comuni – tra cui spicca il dato di Brescia con quasi 9mila addetti – mentre in oltre una trentina superano le 500 unità. Gli 84.913 addetti artigiani sono così distribuiti, in base alla classificazione Ateco: oltre 33mila gli addetti della sezione C “Attività manifatturiere”, quasi il 40% del totale; assolutamente rilevante è il peso della sezione F “Costruzioni”, con quasi 24mila addetti, oltre il 28% del totale. Insieme, manifattura e costruzioni contano più di 57mila addetti artigiani, oltre i due terzi del totale. Quote rilevanti di addetti si registrano nella sezione S “Servizi alle persone” (7.750, 9,1%), nella sezione G “Commercio e riparazioni”, dove in gran parte si tratta di attività di riparazioni di autovetture (5.489, 6,5%), nella sezione H “Trasporti e magazzinaggio” (3.993, 4,6%), nella sezione N “Servizi alle imprese” (3.705, 4,4%) e nella sezione I “Alloggio e ristorazione” (3.557, 4,2%).

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